Dienstag, 29. Juli 2025

Ekkehard Gröbner


Bereits in früher Kindheit hat mir mein Großonkel Wolfgang Gröbner, Professor für Mathematik und Physik bei seinen Besuchen in Gossensaß immer wieder einen der bekannten Kosmos Baukästen mitgebracht und damit meine Leidenschaft für Elektronik , Elektrizität , aber auch Chemie geweckt. Durch die Tätigkeit meines Vaters war ich auch in die technischen Gegebenheiten der Stromversorgung und Stromproduktion involviert. Ein Grundig Radio aus den frühen 60er Jahren in unserem Wohnzimmer mit seinem grünen magischen Auge und dem warmen Klang hatte es mir besonders angetan. Später habe ich dann mein erstes altes Radio auf dem Flohmarkt gekauft. Es war ein VE301, also ein Volksempfänger aus der NS Zeit. Mir war darüber kaum etwas bekannt, es gab auch noch kein Internet, aber ich bastelte daran herum und irgendwann kam auch schwach ein Sendersignal aus dem Lautsprecher .Zeitgleich bastelte ich an Audioverstärkern herum und war viele Jahre bei der Zeitschrift „Nuova Elettronica“ abonniert. Viele Bausätze dieser Zeitschrift habe ich erfolgreich zusammengebaut. Auch habe ich mit meinem Vetter Andreas für kurze Zeit einen privaten UKW Sender betrieben. Es war die Zeit der Liberalisierung des privaten Rundfunks. Durch das Internet mit seinen bekannten Plattformen konnte ich dann auch einige interessante Radiogeräte erwerben, darunter auch der Marke UNDA. Der Besuch der Radioflohmärkte in Montichiari und besonders Marzaglia brachten immer wieder Sammlerstücke in mein privates Museum. Ein Freund aus Trient, Marco Puccini, hat mir dann auch noch einige besonders seltene Geräte vermittelt.So besitze ich heute 8 UNDA Geräte sowie zahlreiche schöne Geräte anderer Marken.

Già durante l’infanzia, mio prozio Wolfgang Gröbner – professore di matematica e fisica – mi portava spesso, durante le sue visite a Colle Isarco, uno dei celebri kit da costruzione Kosmos, accendendo così in me la passione per l’elettronica, l’elettricità, ma anche per la chimica.
Grazie all’attività di mio padre, ero inoltre coinvolto negli aspetti tecnici della produzione e distribuzione di energia elettrica.
Un apparecchio Grundig degli anni Sessanta nel nostro salotto – con il suo occhio magico verde e il suono caldo – mi affascinava in modo particolare. Più tardi acquistai il mio primo apparecchio radio d’epoca al mercatino delle pulci: un VE301, ovvero un "Volksempfänger" dell’epoca nazista. Ne sapevo ben poco all’epoca, anche perché non esisteva ancora Internet, ma iniziai a smanettarci sopra e, a un certo punto, riuscì a trasmettere un debole segnale audio.
Contemporaneamente mi dedicavo anche all’autocostruzione di amplificatori audio, e per molti anni sono stato abbonato alla rivista Nuova Elettronica, dalla quale ho montato con successo numerosi kit.
Insieme a mio cugino Andreas abbiamo anche gestito per un breve periodo una radio privata in FM, in un’epoca in cui si stavano liberalizzando le frequenze del sistema radiotelevisivo.
Con l’avvento di Internet e delle sue piattaforme dedicate, ho potuto acquistare alcuni apparecchi radiofonici molto interessanti, tra cui diversi della marca UNDA. Le fiere specializzate di Montichiari e, in particolare, di Marzaglia, hanno continuato a offrirmi autentici pezzi da collezione per il mio piccolo museo privato.
Un amico di Trento, Marco Puccini, mi ha inoltre aiutato a trovare alcuni apparecchi particolarmente rari.
Oggi possiedo otto radio UNDA e numerosi altri modelli di grande fascino e pregio appartenenti ad altri marchi.

 

Eduard Abfalterer




 

Ernst Röggla



 

Interessante Links

www.radiomuseum.org

Simon Aichner

 

Von klein auf waren wir Kinder in die Basteleien unseres Vaters (Elektrotechnik-Ingenieur) involviert, seien es nun Flug-Modellbau, Arbeiten am und im Haus als auch gelegentliches Mithelfen bei seinen Planungs-Projekten .
Mit den Röhrenradios wurde ich erst nach seinem Ableben konfrontiert, als ich im Zuge der Erbschaftsverhandlungen seine Bastelkammer übernahm. Zwischenzeitlich hatte ich die Gewerbeoberschule/Elektrotechnik absolviert und bin beruflich im Bereich erneuerbare Energien gelandet. Während seine Passion aufgrund entsprechender Erfahrungen in seiner Jugend (Ausschlachten eines in Antholz notgelandeten Kriegsflugzeugs) eher den Militärempfängern galt, interessierten mich eher die „Grenzbereiche" der zivilen Radios, z. B. die allerersten mehrteiligen Autoradios mit der aufwendigen Anodenstromversorgung mittels rotierender Umformer/Zerhacker und der kompakten Bauweise und die komplizierten Röhrenradios gegen Ende der „Röhren-Ära" ( z.B. die Saba-Radios mit Sendersuchlauf), aber natürlich auch andere unverhoffte Neuzugänge. Um der entstehenden Sammlung, eine Struktur und auch eine Grenze zu geben wurde versucht nicht allzu viele Marken „hereinzulassen". Trotzdem sind inzwischen die verschiedenen Epochen (30er-Jahre/Vorkriegszeit, ab 45, ab 50 und ab 1960) einigermaßen aufgeteilt und vertreten.
Die größte Genugtuung ist es immer wieder, wenn ein bereits entsorgtes bzw. technisch bereits abgeschriebenes Gerät nach kürzerer oder längerer Zeit auf dem Labortisch wieder zu spielen beginnt und der warme Röhrenklang aus dem Lautsprecher ertönt.
In der Tat wird ein Gerät so lange bearbeitet, bis es entweder wieder läuft und in die Sammlung integriert wird (ca. 90% der „Neuzugänge") oder im „Abwrackregal" als Ersatzteilspender landet .
Die Sammel- und Instandsetzungstätigkeit ist derzeit aus Platzgründen etwas heruntergefahren - in der Hoffnung auf baldige Entspannung durch Auffinden einer geeigneten Museumsstruktur .
 

Fin da piccoli, insieme ai miei fratelli, siamo sempre stati coinvolti nei progetti del nostro papà, ingegnere elettrotecnico: aeromodellismo, riparazioni in casa e, talvolta, anche nei suoi progetti professionali.
È stato solo dopo la sua scomparsa, nel contesto della successione, che ho preso in mano il suo laboratorio e ho scoperto la sua collezione di radio a valvole. Nel frattempo avevo concluso gli studi tecnici in elettrotecnica e lavoravo nel settore delle energie rinnovabili.
La passione di nostro padre era rivolta in particolare alle apparecchiature militari, forse anche perché da ragazzo aveva recuperato componenti da un aereo da guerra caduto ad Anterselva. La mia passione, invece, si è orientata fin da subito verso gli apparecchi civili più insoliti, come le prime autoradio – con il loro sistema compatto e la complessa alimentazione anodica tramite survoltori rotanti o vibratori meccanici – o le radio sofisticate degli ultimi anni dell’era a valvole, come i modelli Saba con cercastazioni automatico.
La collezione si è arricchita negli anni grazie a donazioni di amici o a recuperi nei centri di raccolta, ma ho sempre cercato di darle una struttura precisa, suddividendo le epoche (anni ’30 / anteguerra, dopoguerra, anni ’50 e ’60) e limitando il numero di marche per poter valorizzare meglio l’evoluzione tecnica.
La gioia più grande nasce ogni volta che un apparecchio dato per spacciato torna a funzionare dopo un lavoro accurato sul banco da laboratorio, facendo risuonare il suo tipico suono caldo e pieno grazie alle valvole termoioniche.
Circa il 90% dei nuovi arrivi viene riparato con successo e integrato nella collezione; gli altri finiscono nello scaffale dei ricambi, pronti a dare nuova vita ad altri apparecchi.
Attualmente, per motivi di spazio, l’attività è stata rallentata, con la speranza che presto si possa trovare una sede museale adeguata per offrire una casa a questi testimoni dell’epoca analogica del secolo scorso.



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Präsidium

  Das Präsidium unseres de facto Vereins besteht derzeit aus zwei Personen :  Ekkehard Gröbner  - Mob. 347 1469939 Simon Aichner  - Mob. 3...